si tratta di un cantiere dove le cose crescono più rapidamente, perchè estrudiamo primitive o disegnamo mesh in un momdo virtuale dove non piove e si lavora senza pause, ma comunque tutto deve essere costruito e la bontà del risultato finale si misurerà certamente con tempi lunghi di modellazione e file pesanti parecchi milioni di poligoni.
La visualizzazione del progetto risulta vincente, quando fin dall'inizio si capicono chiaramente quali sono gli obbiettivi dell'operazione che ci accingiamo ad iniziare, come e dove le immagini saranno presentate, in modo tale da calibrare l'accuratezza de modello-3D, accuratezza che incide pesantemente sui tempi di costruzione e sui costi dell'operazione.
Questo capitolo mostra la sequenza e le potenzialità delle fasi di lavoro che costituicono un progetto di visualizzazione architettonica o di interni.
Acquisizione degli elementi che compongono il progetto, idee e materiali saranno oggetto di un brief col cliente, di persona o in vedeochiamata, servirà per mettere a fuoco la lista dei desideri, e gli obbiettivi finali dell'operazione.
Generalmente i documenti necessari sono:
Già in questa fase è bene ipotizzare quanti e quali saranno i punti di vista, per determinare le parti del modello che dovranno esere o meno costruite; se il progeto non ha una conformazione troppo "organica" lavoriamo in AUTOCAD e dalle tavole-2D cominciamo ad estrarre la forma....
Il progetto viene disegnato nello spazio, con estrusioni, operazioni boleane, costruzione di superfici e mesh.
Quando il modello è completo occorre capire se il grado di definizione raggiunto è sufficiente per ottenere il risultato che ci siamo prefissati, o se bisogna aumentare ancora il grado di dettaglio costruendo altre entità geometriche minori ma che possono servire a dare peso e profondità all'immagine finale.
Generalmente la messa a punto finale del modello avviene dopo aver esportato il modello in 3DMAX dove poi saranno condotte tutte le operazioni necessarie all'arricchimento del modello con oggetti, vegetazione, fondali.. necessari per la produzione del rendering.
Se notiamo delle incongruenze estetiche o funzionali che possano essere pregiudizievoli per l'aspetto finale delle immagini, lo segnaliamo e proponiamo delle soluzioni alternative, già che in questa fase si possono ancora fare dei cambiamenti sul modello.
Terminato il modello, diventa imprescindibile fissare i punti dal quale guardare il progettto o meglio posizionare la macchina fotografica che produrrà il rendering della vista; a questo punto previsualizziamo delle viste, che vengono inviate all'approvazione del cliente.
Illuminare la scena significa trovare condizioni ottimali di bilanciamento tra tempi di esposizione, aperture del diaframma della macchina da presa e il sistema di illuminazione prescelto per illuminare la scena; sole simulato in una data posizione geografica, ora e stagione, mappe HDRI, per esterni di architettura o sistemi complessi di illuminazione da studio per interior e oggetti di design.
Verificato il livello ottimale di illuminazione della scena con un test, possiamo rivestirlo con con materiali e texture che permettono di renderlo assolutamente verosimile e reale.
Vetri, Legni, pelli, metalli, vengono reperiti, creati o proposti i materiali previsti nel progetto e che proiettati sulle geometrie ci permettono di generare le anteprime in bassa risoluzione delle immagini finali, che verranno inviate al cliente per l'approvazione finale.
Con la previsualizzazione in bassa risoluzione abbiamo fatto il "fine tuning" di materiali e luci, ora si può lanciare il rendering finale.
Lavoriamo con il motore di render VRAY o MAXWELL, produciamo immagini scomposte nelle varie componenti che contruiscono l'aspetto finale della scena che osserviamo (riflessione, rifrazione, illuminazione naturale, ecc..).
Tutte queste immagini vengono poi miscelate e ricomposte in post-produzione nell'immagine finale.
Al cliente consegnamo immagini finali in alta definizione, analoghe a quelle prodotte con tecnologie fotografiche tradizionali, potranno essere stampate in alta definizione su cataloghi, pannelli, cartelloni.
Con immagini con profondità colore di almeno 16 bit, si può intervenire sulle mmagini senza perdere niente della loro qualità, al contrario si può arricchirla di carattere e atmosfera, questo è l'aspetto fondamentale della post - produzione di immagini.
Dal punto di vista progettuale la manipolazione creativa di immagini grazie a software come PHOTOSHOP, ci da la possibilità di sperimentare differenti soluzioni e proposte, senza per forza dover intervenire sul file 3D, e questa è una opzione strategica per accorciare i tempi e abbattere i costi,
Le situazioni più comuni che richiedono questo intervento sono: fotoinserimenti in contesto, studi di cromie e materiali, ritocco e simulazione di livelli di illuminazione.